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Rapporto annuale 2021: un inizio intenso per l’Alleanza Sicurezza Svizzera

“La situazione sempre più tesa nel contesto strategico della Svizzera richiede una politica credibile per la sicurezza interna ed esterna”: è con queste parole introduttive che abbiamo pubblicato il nostro primo comunicato stampa, circa nove mesi fa. Il 16 agosto 2021, in una riunione straordinaria dell’associazione, è stata costituita l’Alleanza Sicurezza Svizzera. Il 17.05.22 si è tenuta la prima assemblea generale dell’Alleanza per la Sicurezza Svizzera.

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“La situazione sempre più tesa nel contesto strategico della Svizzera richiede una politica credibile per la sicurezza interna ed esterna”: è con queste parole introduttive che abbiamo pubblicato il nostro primo comunicato stampa, circa nove mesi fa. Il 16 agosto 2021, in una riunione straordinaria dell’associazione, è stata costituita l’Alleanza Sicurezza Svizzera. Gli statuti sono stati completamente rivisti ed è stato eletto il nuovo comitato, così composto: Thierry Burkart (Presidente; Consigliere agli Stati, PLR), Brigitte Häberli Koller (Vicepresidente; Consigliere agli Stati, Alleanza del centro), Norman Gobbi (Vicepresidente; Consigliere di Stato Lega dei Ticinesi/UDC), Dr. Stefan Brupbacher (Direttore Swissmem), Jacqueline de Quattro (Consigliera nazionale PLR), Franz Grüter (Consigliere nazionale UDC), Max Rechsteiner, (Presidente LKMD), Stefan Holenstein (Presidente Società svizzera degli Ufficiali [SSU]), Markus Niederhauser (Presidente GRPM), Aude Pugin (Presidente CVCI e CEO di APCO Technologies SA), Paul Röthlisberger (Vicepresidente della Federazione sportiva svizzera di tiro), Valentin Vogt (Tesoriere; presidente dell’Unione Svizzera degli imprenditori) e Matthias Zoller (segretario generale della SWISS ASD). Nel corso dell’anno, il Comitato è stato completato da Dominik Knill (neoeletto Presidente della Società svizzera degli Ufficiali [SSU]) e Philippe Bauer (Consigliere agli Stati PLR). Il Comitato si è riunito in tre occasioni e guarda con soddisfazione al primo anno di vita dell’’Alleanza, anche per quanto riguarda il risultato finanziario.

Dal 24 febbraio 2022 ci ritroviamo confrontati con una tragica realtà che giustifica la nostra decisione: siamo di fronte a una situazione che molti ritenevano impossibile si concretizzasse in Europa. Sul nostro continente è in corso una guerra e abbiamo la necessità di avere un esercito pronto per le sfide future.

Attaccandosi all’iniziativa Stop-F35, il Partito socialista, i Verdi e il Gruppo per una Svizzera senza Esercito hanno dimostrato di non accettare decisioni legittimate democraticamente nonché un risultato basato su un processo di valutazione trasparente, compiendo un ulteriore passo verso il loro obiettivo associativo, ovvero l’abolizione dell’esercito. Per contrastare ciò, l’Alleanza Sicurezza Svizzera sta lavorando duramente sin dalla sua fondazione, avvenuta circa un anno fa. Mentre gli oppositori della sicurezza raccoglievano firme per la loro iniziativa, l’Alleanza forniva ai suoi membri informazioni fattuali e competenti tramite 12 newsletter. Grazie all’elevata attività sui social media, l’Alleanza ha raggiunto regolarmente oltre 500’000 persone al mese. L’Alleanza ha usato entrambi i canali per fare pressione su una copertura mediatica distorta. Da un lato, poco prima di Natale, ha informato a proposito della decisione della Finlandia di acquistare l’F-35, affinché il notiziario Tagesschau (SRF) riferisse su questo fatto poiché per diversi giorni la notizia non è stata comunicata. Dall’altro l’Alleanza ha presentato una denuncia all’Organo di mediazione della SRF per violazione dell’art. 4 cpv. 3 della LRTV relativo alla violazione al principio di oggettività, a proposito del servizio della SRF Rundschau del 2 febbraio 2022. L’Organo di mediazione ha accolto la denuncia un mese dopo, concludendo che “non c’è dubbio che la formazione dell’opinione sia stata distorta”. 

Ma l’Alleanza non ha dovuto solo difendersi da attacchi “interni” nei confronti dell’esercito: non tutti i costruttori aeronautici che hanno visto le loro offerte scartate dal Consiglio federale hanno accettato la decisione che la Svizzera dovesse acquistare l’aereo da combattimento migliore e più economico, inviando dei lobbisti per propagare argomentazioni varie contro l’acquisto dell’F-35. L’alleanza ha criticato aspramente questo comportamento da parte dei produttori stranieri e ha allentato la tensione.

L’Alleanza ha anche attirato l’attenzione del parlamento affermandosi come una delle principali organizzazioni di esperti e promotrici di campagne in materia di politica di sicurezza. La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha invitato l’Alleanza a presentare il suo punto di vista sul Rapporto sulla politica di sicurezza (RAPOLSIC). La dichiarazione rilasciata in quest’occasione dall’Alleanza, ovvero che “La stabilità è sopravvalutata nella RAPOLSIC” e che “Le conclusioni da trarne non sono sufficientemente esplicitate”, non potrebbe essere più attuale. L’Alleanza ha quindi preparato il terreno per argomentazioni a favore di misure politiche volte a migliorare la sicurezza in Svizzera. In seguito l’Alleanza è stata anche invitata dalla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati per esprimersi a proposito del Messaggio sull’esercito 2022, dando un importante contributo alla formulazione di proposte politiche. Oltre alle sue presenze nelle audizioni delle commissioni, l’Alleanza ha organizzato uno scambio di opinioni all’interno del Gruppo parlamentare sulla politica di sicurezza, di cui è segretario.

Tuttavia, l’Alleanza non si è espressa solo su questioni di politica di difesa, ma ha anche organizzato un dibattito online dedicata alla votazione del 15 maggio 2022 relativa alla partecipazione della Svizzera a Frontex. I numerosi spettatori hanno seguito con attenzione il discorso introduttivo del Consigliere federale Ueli Maurer e hanno potuto porre domande ed esprimere le loro opinioni a conclusione della tavola rotonda alla quale hanno partecipato la Consigliera nazionale Ida Glanzmann, il Consigliere agli Stati Werner Salzmann, la Consigliera nazionale Marionna Schlatter e Christoph Albrecht.

La situazione attuale lo dimostra: le sfide sono ancora grandi, ma possiamo essere fiduciosi. La nostra Alleanza sta crescendo più del previsto. Siamo stati in grado di superare di gran lunga la nostra aspettativa di avere oltre 500 membri individuali entro la fine del 2021 – già oltre 904 membri individuali avevano aderito all’Alleanza a fine anno (alla fine di aprile: 1150). Questa crescita è possibile solo grazie al forte impegno dei nostri membri nel loro contesto personale. Vorrei quindi ringraziarvi sinceramente per il vostro impegno e la vostra fedeltà. Insieme vogliamo continuare a lottare per una Svizzera sicura.

Per il Comitato dall’Alleanza Sicurezza Svizzera

Thierry Burkart
Presidente

Fotos: Daniel Saxer